Isabella Rossellini
Attrice, modella e contadina
“Non ero mai apparsa sul Calendario Pirelli, lo stavo aspettando... quando finalmente la proposta è arrivata!”
Isabella Rossellini ha passato quasi 50 anni davanti alle macchine fotografiche, posando per i grandi della fotografia, da Richard Avedon a Helmut Newton, e recitando in film di registi iconici come David Lynch. La star italoamericana non era tuttavia mai apparsa in un Calendario Pirelli, ed è stata felice di aver ricevuto la proposta per l’edizione del 2026. Il fotografo Sølve Sundsbø, che Isabella aveva sempre ammirato, ma con il quale non aveva mai lavorato, ha scelto la “natura” come tema per il suo shooting, circondandola di fiori…
“Mi sono sentita come Mae West. Intorno a me c’erano sei uomini, tutti molto giovani e molto belli, che tenevano in mano dei fiori per creare un effetto illusorio di immersione nella natura. Infatti, era tutto molto artificiale ma il risultato finale è molto naturale, come se mi trovassi in un giardino a raccogliere dei fiori”
Oggi, la natura è una parte importante della vita di Isabella Rossellini. Nel 2013 ha fondato una fattoria di oltre 11 ettari a Long Island, New York, dove coltiva ortaggi, alleva polli, anatre, pecore e capre per produrre uova, lana e miele. Le ricorda l’Italia, racconta, dove la connessione fra il cibo e l’agricoltura è più forte e ricrea “questo contatto diretto che abbiamo con il cibo che mangiamo, con i fiori che si hanno in casa”
“Preferisco la campagna alla città. Trovo che le città siano affascinanti perché hai a disposizione musei, conferenze, tanti amici da incontrare, ma sono anche caotiche e mi ritrovo a rispondere agli stimoli che ricevo anziché fare quello che veramente mi piace. Mi sento come se fossi parte di un meccanismo invece che essere me stessa”
La vita nella fattoria è molto diversa dall’infanzia che Isabella Rossellini ha avuto a Roma. Figlia dell’attrice svedese Ingrid Bergman e del regista neorealista italiano Roberto Rossellini ha iniziato una carriera di successo come modella, diventando il volto di Lancôme nel 1982. Sul grande schermo, il suo percorso è iniziato con il ruolo nel film di Lynch Blue Velvet (1986). Nel corso della sua vita, Isabella ha sempre amato interpretare le visioni dei fotografi e dei registi con cui lavora – “Se hanno una mente affascinante e sono persone di talento, trascorrere un pomeriggio, un'ora o un mese con loro è un’esperienza fantastica” – e vede il posare come modella come un recitare senza parlare.
“L’illusione è credere che solo le parole trasmettano delle emozioni, ma non è così. È il tono che comunica un’emozione. Posso dire “Ciao, come va?” e farla sembrare una domanda ostile, così come posso dire la stessa cosa e sembrare invece accogliente. Non sono quindi le parole ma le emozioni con cui vengono pronunciate ad arricchirle di significato. Quando poso da modella sto comunque recitando; si rievoca una sensazione. E diventa sempre più facile e più naturale con la pratica.”
All’età di 43 anni, il contratto che Isabella Rossellini aveva con Lancôme viene cancellato. Le viene detto che era diventata troppo vecchia. Si ritrovò ad un bivio, da madre single con due figli e poco lavoro.
“Sarebbe sbagliato dire che la cosa non mi abbia gettato nella depressione, perché lo ha fatto. Ma poi sono tornata all’università e ho conseguito una laurea in scienze del comportamento e della conservazione degli animali e ho aperto la mia fattoria. Quello è stato un momento molto felice perché la vita è piena di cose interessanti e se una si conclude, se ne può iniziare un'altra”
Ultimamente, alcuni progetti sono ritornati. Dopo vent’anni, Lancôme è tornata sui suoi passi e l’ha contatta per essere di nuovo una modella. E negli ultimi anni ha vinto alcuni riconoscimenti per i suoi ruoli in diversi film fra cui Conclave del 2024, per il quale è stata nominata agli Oscar, e altri sono in arrivo. Si sta anche godendo la leggerezza che caratterizza questo tempo della vita.
“Per tutta la vita ti senti dire ‘oh guarda che un giorno invecchierai, starai male, nessuno ti vorrà più vedere’. Quello che non ti dicono è che allo stesso tempo ci si ritrova più liberi. Si hanno meno responsabilità e puoi dedicarti sempre di più a fare quello che veramente ti piace. Nel mio caso ha attivato la mia curiosità. Lavoro perché il lavoro mi incuriosisce e mi piace e guadagno, ma non lo faccio più per senso del dovere, e questo mi offre una grande libertà”